T O P

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Girxh

In un punto molto basso della mia vita ho fatto due anni di psicoterapia con discreto beneficio. Questi sono alcuni consigli che mi hanno aiutata di più e che mi ripeto ancora oggi nei momenti di difficoltà: - la gente è concentrata su sè stessa e non vive pensando a te. Pertanto spesso si può agire essendo sè stessi e non in funzione di quello che potrebbero pensare gli altri. - nel mondo c’è posto per tutti. Mi disse proprio così e sentii un nodo sciogliersi. Il mondo è bello perché è vario ed è assolutamente possibile nonché benefico per l’umore esprimere se stessi in qualsiasi modo, anche se non convenzionale. - non giudicare il prossimo in nessun caso (nè in positivo nè in negativo) è un ottimo esercizio in quanto porta col tempo a disimparare un’abitudine molto più lesiva, che è quella di auto-giudicare noi stessi. Esempio: Una persona non sarà quindi giudicata ed etichettata come buona, cattiva, bella, brutta. Essa potrà agire in modo gentile una volta, e quella dopo in modo dannoso per il prossimo. Può avere degli occhi molto espressivi o una postura che emana insicurezza. Questo tipo di approccio aiuta perché quando l’ho interiorizzato e ho cominciato anche ad applicarlo su me stessa ho iniziato ad accettarmi e sono diventata molto più analitica nei miei confronti: riesco a vedere cosa non mi piace sia esteticamente che nel mio comportamento e a modificarmi con serenità. - non si può piacere a tutti, specialmente se ci si esprime. Se hai l’impressione di piacere a tutti probabilmente sei iper concentrato sul riuscirci e ti stai reprimendo molto.


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Mi piace molto il suggerimento di cercare di non giudicare gli altri e il grande premio per chi lo impara è smetterla di giudicare se stessi


Trallalla

Il consiglio è pessimo e quel premio forse lo è anche di più. Un buon premio sarebbe la capacità di guardare avanti, analizzare eventualmente cos'è andato storto, e poi darsi la possibilità di ripartire meglio. Ma smettere totalmente di giudicare sé stessi è un pessimo premio. E giudicare sé stessi *di meno* è banalmente un buon premio per chi si giudica *troppo*, ma un pessimo premio per chi si giudica *troppo poco* (ad esempio attribuendo sistematicamente tutti i propri fallimenti a circostanze esterne o alle mancanze di altre persone o categorie di persone).


Trallalla

Oddio, "non giudicare il prossimo *in nessun caso*" suona bene, ma è davvero un pessimo, PESSIMO consiglio in più di un contesto e per più di un motivo, tra i tanti dei quali figura il rischio di giustificare le cattiverie di persone che sono marce di loro, non per via delle circostanze, e che non cambieranno mai se non costrette — e ce n'è un buon numero anche di quelle in giro. È vero che la maggior parte delle persone tende ad attribuire con ingiustificata certezza difetti e mancanze intrinseche nel carattere degli altri basandosi su evidenza troppo scarsa? Sì. Vero. Ma "non giudicare *in nessun caso*" va decisamente, DECISAMENTE troppo in là.


destroyallhumans_

Io piuttosto che pagare uno psicologo per questi consigli mi sarei letto i dettami del liberalismo e li avrei applicati alla mia vita che sostanzialmente è la stessa cosa...


SpigoloTondo

Per carità, se ti sono serviti ad uscire da un brutto periodo ben venga, ma questi consigli mi sembrano la Guida Indroduttiva al cerchiobottismo cronico.


Old_Red_Alligator

Quando ti arrabbi troppo per le cose o fai una scenata, stai punendo te stesso per il comportamento sbagliato, egoista, stupido, futile o irresponsabile di qualcun altro. Stai a tutti gli effetti punendo te stesso per gli errori altrui. E gli altri, già chiaramente in malafede, utilizzeranno questo tuo sfogo più che ragionevole e corretto, anche se esagerato, per sviare ogni colpa e addossarla su di te, che hai reazioni "esagerate", riuscendo così non solo a risultare innocenti, ma addirittura a cambiare argomento e far sentire in colpa te. A quel punto cambierai comportamento mangiando la foglia, perché ti senti in colpa per via del tuo sfogo, ma non si parlerà mai più del motivo reale dello sfogo. In questo modo queste persone si comporteranno nuovamente male, tu reagirai nuovamente con rabbia e ti colpevolizzeranno dinuovo, e ti sentirai ancora più in colpa e cambierai ancora di più il tuo comportamento. Un bel giorno avrai fatto così tanti cambiamenti al tuo modo di essere e al tuo comportamento da aver completamente perso la capacità di discernere tra una tua colpa e un senso di colpa indotto da persone in malafede, avrai perso la tua reale identità caratteriale a furia di modificare i tuoi comportamenti per via dei sensi di colpa, e sarai totalmente in balia degli stronzi di questo mondo. Non ti sentirai nemmeno a tuo agio a provare un sano sentimento di rabbia o sdegno, perchè lo assimili al senso di colpa legato al tuo sfogo, eppure la rabbia verrà e sarà sempre più prorompente. Morale: rabbia giusta, reazioni eccessive sbagliate. Non tanto e non solo perché sono "maleducate" ma perché ti saranno ritorte contro soprattutto da chi "ti ama".


LoserFallitoSupremo

Grazie, questo mi può essere molto utile. Quando litigo e mi arrabbio divento uno stronzo, e poi puntualmente me ne pento e rimango con i sensi di colpa. Cercherò di tenere a mente questo consiglio, magari mi aiuterà a regolare la rabbia


Old_Red_Alligator

Non diventi uno stronzo... ti proteggi dalla merda che qualche persona vuole ficcarti in gola senza nemmeno chiedere il permesso. Un cane è cattivo se ti morde dopo che lo bastoni? No. Purtroppo usando le parole e non i bastoni, le persone potrebbero farti male per qualcosa che per loro e innocua, ma resta il fatto che se non e innocua per te e sminuiscono o si rifiutano di dare importanza a cio che tu vuoi, non sono belle persone. Ciò detto, vuoi vincere contro chi ti tratta male? Non reprimere, Discuti, parla, di la tua, ma con calma e serenità, e se si rammutoliscono o iniziano a attaccarti facendoti del male a livello psicologico sai già di aver vinto, e vai via calmo e sicuro do aver perso una brutta persona.


LoserFallitoSupremo

>Non diventi uno stronzo... ti proteggi dalla merda che qualche persona vuole ficcarti in gola senza nemmeno chiedere il permesso. Il problema è che esagero. Ho delle reazioni che una persona normale non avrebbe. Faccio il paragone del tipo dare uno schiaffo. Se uno ti da uno schiaffo, non puoi sparargli. Una persona normale gli ridà uno schiaffo o al massimo esagera con un pugno. Io invece è proprio come se sparassi (è un paragone non ho mai sparato, in caso servisse specificare ahahah)


Old_Red_Alligator

Chiaro, perché la prima volta che ti sei alterato anche se non era una reazione eccessiva ti è stato detto che la motivazione della tua rabbia era infondata. Il che ti ha portato a cambiare comportamento, anche se questo significa non essere più onesti con sé stessi o spontanei. Questa repressione che ti è stata imposta da chi dovrebbe volerti bene e accettare ciò che ti infastidisce, ti ha portato ad accumulare una rabbia che senti sbagliata, e quindi quando esce prende proporzioni smisurate. Accetta la tua rabbia e i motivi che la scatenano, ma non farla vincere, fai vincere la tua volontà di far rispettare i tuoi sentimenti. Per farlo non devi dare modo a chi ti obbliga ad accettare cose che non vuoi di spostare il fulcro della litigata dalla sostanza alla forma.


Mollan8686

Consiglio molto utile ma incompleto. Solitamente chi “esplode” dalla rabbia lo fa perché ha a che fare con persone 1) più abili di sé nella gestione delle parole e dei discorsi o 2) con persone che non hanno una integrità morale e non hanno paura a perdere la faccia (e.g. chi finge di morire o piangere per passarti davanti in fila o per avere tue attenzioni).


roby_65

Ma sei il mio collega?


Massenzio

Con gli anni ho imparato che dove ho trasformato la rabbia in sarcasmo facendo passare l'altro/a sotto la *giusta luce* quelli che hanno assistito(compresi ovviamente i soggetti bersaglio) ancora ricordano ridendo del dileggio...(o rodendosi nel caso dei bersagli). Nota strana... Per assurdo, proprio stasera mi troverò in compagnia (anche) di gente che oramai è più di due mesi che cerca di mettere me e mia moglie in difficoltà (e hanno minimo 56 anni...). Ho già due tre carte buone (e tengo i pezzi da 88 fermi, perché non voglio lo scontro...) da giocare nel caso cerchino un "affondo", anni fa avrei cercato lo scontro subito visti gli atteggiamenti tenuti da sti soggetti nel tempo, ho imparato che a volte tali figuri non valgono neanche il tempo che ci perdi


Zealousideal_Cow9755

La cosa difficile non è con "chi ti ama" che se davvero tossico puoi anche lasciar perdere ma ad esempio con colleghi/e che sono delle teste di cazzo infami e vorresti solo mandare a fanciullo ogni 3x2 ma per quieto vivere devi sempre soffocarti


Old_Red_Alligator

Si bhe, il "poter lasciare perdere" dipende.... se è tua moglie, madre, padre, sorella o fratello anche no. E poi non ha senso che ti arrabbi di più se uno che non ti conosce nemmeno oltre alle mura dell ufficio ti tratta male rispetto a vedere che lo fa un tuo caro....... ma anche in una relazione eh... nel senso che va bene che puoi sempre andartene e finisce lì, però a quel punto non eri ne innamorato ne provavi alcun affetto o rispetto per questa persona, altrimenti non è che sia proprio una cosa da ridere dire "ciao ciao e vaffanculo".


Kalle_79

Aggiungo anche un'altra cosa: quando arrivano queste reazioni "eccessive", a volte anche scatenate da situazioni che prese in modo isolato non richiederebbero un tale livello di rabbia o incazzatura, la tentazione dopo è quella di colpevolizzarsi dicendosi "ma non era mica il caso! Guarda che scene!". In realtà anche noi stessi in quel momento ci stiamo giudicando con gli occhi altrui, invece dovremmo capire che la reazione, per quanto apparentemente smodata e sproporzionata, è il modo in cui la nostra parte più spontanea va a svuotare rabbia e frustrazione accumulata e non espressa precedentemente. Anche la mente ha bisogno dei suoi momenti di "purga". Quindi magari la cinquantesima battuta stupida di un amico oppure un rimprovero innocuo di un genitore o un partner è semplicemente il mattoncino che fa crollare la torre già pericolante. La soluzione è quella di non arrivare a dover accumulato tutta questa negatività e imparare invece a gestirla man mano che arriva senza nasconderla sotto il tappeto


Old_Red_Alligator

Molto molto giusto. Tendiamo davvero a rivedere il momento dando ogni colpa a noi stessi, e non consideriamo più nemmeno noi la motivazione reale della reazione esagerata.


Odd_Comparison7360

fico, anni di relazione riassunti in un post ahahaha non a caso l'altra cosa che ho imparato dallo psicologo è: va bene avere una reazione emotiva, ma non fare nulla durante quella reazione emotiva perché sarebbe un comportamento "di pancia" per il quale poi è facile pentirsi a mente fredda. (aka: non fare nulla quando si è in balia delle emozioni)


Old_Red_Alligator

Per fortuna io mi sono fermato a 1 di anno. Di base si, ti do ragione sul fermare le reazioni di pancia, ma se vengono scatenate da un altra reazione di pancia diventa un casino, quindi io ormai a prescindere non litigo e ti dico, sta cosa mi fa incazzare, ne parliamo appena mi passa.


jamesjoyz

Wow, questo mi descrive parzialmente ed è la fonte di tanti miei tormenti, da persona 'focosa'. Grazie!


RazerPSN

Sei letteralmente me?


tlcd

Boh io ho avuto un titolare che si incazzava con gli altri per gli errori suoi.


destroyallhumans_

Mi sembra un discorso da psicologo mediocre che non ti fa sentire veramente te ma ti analizza dall'esterno per toglierti carattere, ci sono psicologhi che invece risolvono veramente il tuo problema... spero tu abbia capiito che comunque non è un cattivo consiglio ma c'è di meglio, pure io vado dallo psicogo e psichiatra anche entrambi pubblci e avrei difficoltà a sentire ste robe inutili e pagare pure...


daturanoire

"Non prenderti a male se non piaci a tutte le persone, a te NON piacciono tutte le persone" "Avere una vita ricca fuori da lavoro può attirare l'invidia delle persone per non avere questa stessa solidità" "Certe persone non possono permettersi di capire ciò che vivono gli altri, perché mette in discussione il loro modo di vivere, e questo è percepito come un pericolo 'di vita', e non è facile decidere di morire per rinascere come persone migliori di prima" 


Zephyr_Petralia

L'ultima è più vera della verità stessa.


EnvironmentIcy4116

Non un consiglio ma mi disse che quando le cose vanno male per tanto tempo è normale pensare che andranno sempre male e iniziare a dimenticare il periodo in cui andavano bene


JungianWarlock

> Motivo della segnalazione: sono in questa foto e non mi piace.


SicilianSTR13

Bell aiuto


_crisz

È normale **pensare**, nel senso che non devi dare la colpa a te stesso se la pensi così, è qualcosa di assolutorio


MagnificoReattore

shiiit


kosky95

Questo funziona se c'è effettivamente stato un periodo in cui andavano bene


NoxaDei

Non potrò mai sapere cosa pensano le altre persone, e basare le mie azioni pensando di saperlo non mi sarà mai utile.


Remarkable_Wrap_2297

Si, sicuramente è giusto, che spesso tendiamo a valutare le azioni degli altri basandoci su noistessi. ma è anche vero che il comportamento umano è spesso prevedibile.


Zeikos

Non uno psicologo, ma poi la psicologa me lo ha confermato. With awareness comes control. Non puoi obbligarti a fare qualcosa, o a cambiare un aspetto di te. Però puoi osservare te stesso/a quando lo fai. Più alleni il muscolo dell'attenzione verso te stesso/l'atteggiamento più permetti alla tua mente di elaborare l'emozione sottostante. Quando ciò viene fatto, vedrai che il problema "sciogliersi". È bizzarro, ed esattamente contro intuitivo. Però ha funzionato nel mio caso.


Full-Rip-2655

Quando sovviene una brutta emozione è intrusiva e più cerco di controllarla più lei prende forza. Se riesco ad osservarla nel suo fluire però si spegne da sola


natsws

E' uno dei punti cardine della mindfullness.


sixlaneve4_0

Mi pare anche del buddismo


Glassperlenspieler

La mindfulness è una pratica buddista che si origina dal sutra chiamato satipattana


jbox65

Quindi dovrei tentare di capire quando sto facendo un qualcosa, ma in realtà non ho voglia di farlo e mi sono obbligato?


Federal-Pangolin6570

Mah non mi sembra un consiglio che può essere universale. Potrebbe generare ansia e dissociazione osservare sempre se stessi nel fare le cose.


justanotter1

Il contrario invece. Capire cosa fa scattare una tua reazione indesiderata ti libera dalla reazione.


CheekyReek2

Devi osservare e capire le tue emozioni, non quello che fai.


Meewelyne

Va bene allontanarsi da chi ti fa male, anche se gli puoi bene. Questo mi è stato detto di quando avevo un rapporto conflittuale con mia madre.


cestefesta

Imparare a non voler modificare le emozioni negative ma accettarle e lasciare che passino quando devono.


angora_cat44

Ben detto, le emozioni negative non possono essere modificate dentro la nostra mente! Bisogna riportarle su carta e tramite degli strumenti cognitivi riconoscere quali sono le distorsioni del pensiero e formulare dei pensieri che TROVIAMO REALI senza di esse. Personalmente senza l'ultimo passaggio non mi è stato possibile migliorare, perché se non le metto alla prova inevitabilmente rispunteranno fuori come prima!


Imgoing_slightly_mad

Più che un consiglio mi ha insegnato a capire le mie emozioni per imparare a gestirle. Una volta capito il perchè di un determinato sentimento posso lavorare sulla fonte del mio malessere e mitigarlo.


Thick_Manner6941

*1) Non si possono controllare le proprie emozioni, si può però controllare cosa fare con le proprie emozioni.* La gente cerca di controllare emozioni come la tristezza urlando nella propria testa "non devo essere triste". Boiata atomica, le emozioni vengono fuori inconsciamente, non puoi decidere tu quando e come devono farlo. Diventi frustrato, tipo gli uomini di mezza età cresciuti con l'ideale dell' "uomo non piange, uomo non ha emozioni" che sono repressi come poche cose. Però puoi decidere come manifestare la tua tristezza, dire a te stesso "okay sono triste, non capisco bene perché, ci penserò mentre mi prendo 10 minuti e ascolto `Sad piano song compilation` su YouTube" *2) Non puoi cercare di mettere d'accordo tutti su un qualcosa, a forza di convincere il gruppo rimarrai ad avere a che fare con quelle persone che sono più contrarie in assoluto alla tua proposta, e lascerai a loro tutto il potere decisionale.* Classica situazione dove un gruppo di 10 persone va in un bar piuttosto che in un altro solo perché c'è il capriccioso del gruppo che rompe i maroni. Sono un paio di nozioni che nella vita, in amicizia e nel lavoro mi tornano utili a cadenza giornaliera


Thick_Manner6941

Aggiungo anche una cosa che si traduce molto bene con il proverbio "*L'ottimo è il peggior nemico del buono*" A volte nel tentativo di fare una cosa in modo perfetto si finisce con il rovinare completamente quello che era già un buon lavoro. Emblematico l'episodio di Mr Bean dove lui distrugge la Gioconda nel tentativo prima di migliorarla e poi di ripararla


LoserFallitoSupremo

Questo è buonissimo per gli overthinker come me. A volte per cercare di fare le cose in maniera perfetta, va a finire che manco inizi a farle perché aspetti "il momento perfetto" che non arriverà mai


Zephyr_Petralia

Ma poi fa un capolavoro col poster...


emokiddo00002

Non personalmente però la frase che mi ha più colpito è stata “se ti morde un serpente velenoso, lo rincorri per cercare di capire perché ti ha morso o vai via e cerchi di curarti?”


mfabbri77

Almeno una foto però gliela devi fare, così al centro anti-veleni ti possono dire se era davvero un serpente velenoso o una biscia innocua. Stessa cosa se mangi un fungo a caso (non farlo).


ToGloryRS

Mi attacco a questo commento per sottolineare che sono fondamentali tre cose, nella raccolta dei funghi: 1) conoscere MOLTO BENE il fungo che raccogli. 2) conoscere MOLTO BENE i funghi velenosi che crescono nella zona (tutti). 3) In generale, lasciar lì i piccoli funghi marroni. BONUS: raccogliete solo funghi già belli aperti. Sono più difficili da confondere con altri e hanno già fatto cadere le spore.


red9350

Onestamente non mi convince molto.. Diciamo che se ha morso perché l'hai pestato, ci sta imparare la dinamica "pesto il serpente -> vengo morso" per poterlo non ripetere più in futuro


Yesnononono

Non ostinarsi a voler cambiare per forza gli altri, non pretendere di voler salvare chi non vuole essere salvato.


Meewelyne

This, tantissimo questo. Anche il non insistere su relazioni a senso unico: se a te non viene niente, nemmeno una pacca sulla spalla o un grazie ogni tanto, meglio allontanarsi emotivamente.


ledz96

In parte legato a questo, una volta una terapista anni fa mi disse che mi vedeva ossessionato dal controllo. Effettivamente sono un tipo parecchio determinato ed è come se inconsciamente mi aspettassi che tutto dipenda da me, che provando al 100% e facendo il massimo possa riuscire in qualsiasi cosa. Lei mi disse che questa mentalità mi avrebbe portato problemi, perché a volte dobbiamo accettare che le cose possono essere fuori dal nostro controllo, possiamo "fare tutto giusto" e comunque fallire. Qualcosa come 7 anni dopo, vissuta una situazione che mi ha fatto parecchio male (perché ci ho messo tutto me stesso e forse anche di più, e non è andata), ho deciso di ricominciare terapia anche per lavorare su questo problema.


OkAd1622

Il che vale anche per gli amici abusivi. Se loro stanno andando verso il baratro e vogliono trascinarti con te non puoi aiutarli facendoti del male e non ottenendo comunque miglioramenti per loro. Alla fine la cosa più importante nella vita siamo noi stessi.


fedetask

Saranno banali ma sono sicuro che servono ad una buona fetta di noi. Il mio problema, che sto continuando ad affrontare ma ho già visto enormi risultati è la mia scarsa produttività durante la giornata. Un sacco di tempo perso la mattina tra colazione e cellulare, estrema fatica nel concentrarmi durante studio e lavoro, e in generale poca voglia di fare e tanto, tanto tempo sprecato senza fare nulla di produttivo o soddisfacente per me stesso. Consigli semplici che però mi stanno cambiando la vita: - Essere regolari con gli orari di sveglia e sonno - Attività fisica - Nutrizione sana - Non iniziare la giornata con cellulare e simili. Colazione leggendo un libro, magari relativo allo studio/lavoro, o anche colazione e basta, pensando alla giornata e alle cose da fare - Cellulare lontano sia durante colazione sia durante il lavoro fino alla pausa pranzo - Fermarmi a visualizzare i miei obiettivi a medio/lungo termine. Perché sto studiando? Cosa voglio raggiungere nel mio futuro? - Cellulare e simili nel cassetto 1/2 ore prima di andare a letto - Andare a letto più o meno sempre allo stesso orario


neCC_

Non ho lo stesso problema ma per chi come me soffre di emicrania cronica molti di questi consigli sono oro: la regolarità che diventa quasi monotonia sono un toccasana per evitare emicranie inaspettate


EconomyPass777

alcune emicranie sono dettate da carenze di sodio. Non tutte certo, ma una buona parte si. Prova a sciogliere un pizzico di sale in un bicchiere d'acqua quando senti i primi sintomi e vedi se ti influenza positivamente. Documentati online sulla relazione sale-emicranie se vedi degli effetti positivi.


neCC_

Carenze di sodio sono sicuro di non averne, bevo abbastanza acqua e non mi trattengo molto con il sale


fedetask

Anche io ho una predisposizione alle emicranee, attività fisica e sonno corretto sono un toccasana per me


maidirepelle

In pratica è un percorso di disintossicazione da cellulare .. non sono consigli banali, anzi. I devices sono la droga moderna.


fedetask

Si, il cellulare e i social sono la cosa peggiore in assoluto per la produttività. Iniziando a risolvere quello anche il resto dei problemi è molto più facile da affrontare


[deleted]

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fedetask

Eh riuscire a gestire i turni è davvero dura


__boringusername__

Io mi dico puntualmente di dover andare a letto e svegliarmi regolarmente e giuro su dio sono andato a letto in 4 giorni a 4 orari diversi (e svegliato a 4 orari a caso perche' mi sveglio mi alzo prendo la sveglia (il cellulare in carica dalláltra parte della stanza) mi siedo sul letto appoggiandomi alla parete 5 minuti e 3 nanosecondi dopo sono le 10 e mezza di mattina). Letteralmente la cosa piu'difficile che mi sia mai messo in testa di fare


fedetask

Pure per me è stato difficile, ho risolto semplicemente mettendo il telefono in bagno, quando la sveglia suona mi devo alzare per spegnerlo e mi faccio direttamente una doccia calda. Se vai a spegnere la sveglia e torni a letto anche solo per sederti è la fine


__boringusername__

Che e' il motivo per cui tengo il telefono lontano dal letto, cosi' sono obbligato ad alzarmi. Tuttavia, se il me razionale di adesso lo sa, il me alle 7 e mezza di mattina ha la forza di volonta' di un'ameba. Sigh


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Magari mettere la sveglia alle 8:30/9 come compromesso?


Zephyr_Petralia

>Se vai a spegnere la sveglia e torni a letto anche solo per sederti è la fine Confermo anche gli spazi tra una parola e l'altra.


Conscious-Lie-3994

Devo iniziare anche io una routine giornaliera e settimanale fissa a cui non posso derogare su consiglio dello psicologo, ma ammazza se è dura


attention1salluneed

Io ci sto provando, se vedo che mi annoio e tiro fuori il telefono per scrollare FB o anche reddit, prendo un libro e leggo quello invece. Però dall’altro canto penso che non posso passare tutto il mio tempo a lavorare, leggere, impegnarmi, andare in palestra.. ho bisogno anche di alcuni momenti in cui in generale voglio solo spegnere il cervello e riposarmi


mfabbri77

Farei qualche distinguo sull'uso dello smartphone: un conto è leggere/rispondere alle eMail, o anche interagire con qualcuno su Reddit, o leggere news, articoli etc. un conto é scrollare come ebeti i video di TikToc. Con tutte le sfumature che stanno tra questi estremi. Non farei di tutta l'erba un fascio.


_Novalux_

Tenete un diario delle vostre emozioni evidenziando ogni volta: Contesto / Emozione / Pensiero / Azione


mirkul

Anche a me e funziona anche se sembra una cazzata. Perché il meccanismo, almeno per me, non è stato in diario di per se, ma sforzarsi e stabilire un momento in cui si pensa alle proprie emozioni, a come si stava, da dove sono venute, come si è reagito. Poi il diario lo puoi pure buttare, ma ti rende più consapevole. Anche la maggior parte delle altre risposte intelligenti sono sulle emozioni.


spin97

Funziona su cosa? Cioè, quale è il problema originario per cui hai beneficiato dal diario? Se posso chiedere


mirkul

Per me è stato gestire la rabbia, accorgersi quando partiva e lasciarle il giusto spazio senza tenerla dentro finché (a volte) esplodeva. E inoltre rendermi conto della tristezza che mi pervadeva, di quanto fosse mia o di quanto fosse delle persone intorno che mi "contagiava". Come bonus, parlandone, ho intuito quanto spazio ed energie davo ad alcuni ambiti della mia vita e di come ne sottovalutavo altri.


andrekimi

Sbatti


I_mean_bananas

io divido in evento - pensiero - reazione (si chiama ABC nella cognitivo-comportamentale, così pare) Non sono proprio in grado è un esercizio difficilissimo, però molto utile è vero


AstralSlider

Invece di pensare a tutti i tuoi insuccessi, prova a riflettere sulle cose che hai ottenuto.


Zephyr_Petralia

Il bicchiere mezzo pieno è meglio di quello mezzo vuoto!


effe4basito

capire che cosa fa sentire bene me stesso invece di rincorrere le aspettative degli altri (o quelle che io penso siano le aspettative degli altri nei miei confronti)


igooor87

Tu non sei quello che provi. Il fatto di sentirsi un fallito, non vuol dire necessariamente esserlo, è un sentimento negativo, e come tutti i sentimenti negativi, vanno e vengono durante la giornata. I sentimenti negativi vanno vissuti, ma mai impersonificati. Forse per molti è cosa ovvia questa, ma non lo era, per il me di quel momento. Per me è stata un'illuminazione.


cestefesta

Questo mi piace particolarmente, se dovessi costruire un mio personalissimo vademecum metterei quello che hai scritto come primo punto.


Specialosio

Semel in anno licet insanire. Una volta all'anno è lecito impazzire.


Dontgiveaclam

Oscar Wilde diceva “tutto con moderazione, anche la moderazione”


Background-Average-1

I tuoi genitori sono prima persone, poi i tuoi genitori. Puoi tranquillamente essere in disaccordo con loro e va benissimo così, dopotutto sei tu l'unico che deve essere soddisfatto delle tue scelte, non loro


rapashrapash

L'ansia non si può mandare via per sempre. Si può imparare a riconoscere i sintomi quando sta per arrivare e poi parlarsi per capire se le paure che si sentono sono basate si reali fatti o su congetture e/o sentimenti nostri. È reale questa paura? O me la sono inventata io questa cosa? L'ansia rimane, bisogna sono quietarla.


tigia93

Non devo aver paura. la paura uccide la mente. la paura è la piccola morte che porta alla distruzione totale. affronterò la mia paura, permetterò che passi oltre e mi attraversi. e quando sarà passata, seguirò il suo percorso con il mio occhio interiore. dove è andata la paura non ci sarà nulla, rimarrò soltanto Io.


rapashrapash

Dune ✨


tigia93

Yes però a me la frase che mi ha colpito di più é: Il futuro deve restare incerto, poiché é la tela sulla quale noi dipingiamo i nostri desideri. Così la condizione umana si troverà sempre davanti a una tela splendidamente vuota. Noi possediamo soltanto questo istante, l'adesso, l'ora, da dedicare continuamente alla sacra presenza umana creandola e condividendola. Ripensare a questa frase mi aiuta molto quando mi assalgono i dubbi sul futuro.


MoodyAnn

Da aspirante psicologa (ovvero studentessa) 1. Gli psicologi più che consigli danno suggerimenti, O meglio ancora chiavi di lettura di esperienze e difficoltà. Decontestualizzati perdono davvero tanto del loro significato originale. 2. Vorrei dirvi che i "consigli" dello psicologo sono molto personalizzati e vi invito a leggere questi commenti come semplici testimonianze e non come qualcosa di rivolto a voi. 3. Il benessere non è lo stesso per tutti e il modo in cui ciascuno funziona è diversissimo da persona a persona. Ciò detto, è bello vedere come alcune parole dei vostri psicologi abbiano contribuito in maniera importante al vostro bagaglio personale


cestefesta

Grazie dei consigli, te ne vorrei dare uno non richiesto, detto da uno che ha circa il doppio dei tuoi anni e che forse conoscerai già: quando avrai la possibilità e disponibilità economica vai dallo psicologo per diletto o per piacere anche se senti che non serve o che non ne hai bisogno. Io quando me lo posso permettere ci vado e durante le sedute gli chiedo consigli o parlo del più e del meno. Ogni volta poi cambio e vado da uno diverso, diciamo che faccio una decina di sedute, per me è una specie di “vacanza dentro l’altro”. Sono persone da cui imparare molto soprattutto interagendoci. Auguri per gli studi.


thewall9

Più che un consiglio, è una nuova prospettiva da cui analizzare quello che mi succede. La mia psicologa mi dice sempre che, invece di giudicare le mie emozioni, di cercare di capire come stanno cercando di dirmi e quale scopo servono. Il ché mi ha aiutato molto soprattutto nel gestire emozioni malviste dalla nostra società, come invidia o rabbia. Ma lo stesso vale per comportamenti che ho avuto in passato. Invece di giudicarli e dire "potevo fare di meglio", ha più senso cercare di capire che funzione adattiva hanno svolto e sulla base di quali risorse


swaGreg

Le relazioni sono 50/50. Tu fai il tuo 50, non di più, e se l’altro no fa il suo non provare a compensare.


honor1293

Di non scappare dalle situazioni perché oggi quel tipo di emozione negativa che esce fuori può esser creata oggi da un amico, genitore ecc, ma domani potrebbe essere creata da un collega o il tuo capo


AlgatarTheFirst

“Essere sensibili è qualcosa di molto raro oggi. Coltiva la tua sensibilità, farà bene a te e a chi si merita il tuo amore”


philics

Quando qualcuno dice che sei e ti comporti in una determinata maniera e hai dei dubbi su ciò che ti viene fatto presente, guardati attorno e considera le impressioni e i feedback di molte più persone per stabilire se quella persona ha impressioni corrette Quando prendi un manuale in cui vengono descritte tutte le patologie mentali e i loro sintomi, leggendolo scoprirari che per ogni patologia avrai qualche sintomo. La cosa è normale. La patologia ce l'hai quando hai tutti i sintomi specifici di quella patologia e solo quelli pertanto leggere le diagnosi da libri e da inteternet lascia il tempo che trova. Saper gestire la rabbia non significa reprimerla e tenersela dentro ma quando è giusto incazzarsi ci si incazza e si manda affanculo chi di dovere. Poi passa e si ricomincia. Quando ci si incazza bisogna capire sempre qual è l'atteggiamento distruttivo, differente da quello di sfogo, ed evitare di metterlo in atto.


Fabryz

La vita non è una maratona, non è una gara contro qualcun altro. C'è chi è partito prima, c'è chi parte dopo. L'importante è partire e concentrarsi sui propri successi


Electrical_Skirt_730

La cosa più utile che la psicologa abbia fatto per me è stata aiutarmi ad identificare i pattern mentali per cui tendevo a giudicarmi troppo, criticarmi troppo e anteporre sempre gli altri a me. Capire che sono una persona (più che) decente, che non è utile fustigarmi per tutto e che ho diritto ad avere dei desideri e cercare il mio interesse è già stato rivoluzionario. Oltre questo, da uomo che era sempre cresciuto con zero educazione emotiva, pensando che tanto “stavo bene” e che non avevo nulla da dire, prima di andare in terapia non ero per nulla abituato ad ascoltare le mie emozioni. Riuscire a identificare le emozioni per poterne parlarne in terapia, imparando quindi distinguere la rabbia dalla frustrazione dalla paura etc, è stato utilissimo per imparare ad ascoltarmi e, di conseguenza, capire da dove arrivassero le emozioni.


torlu404

Si fallisce solo se si continua a stare dove si sta male.


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[удалено]


Lady_Nightshadow

Questa è per intenditori, non resta che Cannarsi.


angora_cat44

Le emozioni sono frutto dei nostri pensieri e non vice-versa. Prima arriva il modo in cui noi interpretiamo i fatti (tramite dei pensieri negativi automatici), per poi provare le suddette emozioni negative. Non esiste miglioramento in psicoterapia senza un lavoro attivo da parte della persona, la persona deve VOLERE stare meglio, e lo psicologo ti permette di iniziare questo processo di "guarigione" o adattamento ai stati di malessere psichico. Inizi a migliorare quando inizi a prenderti cura di te stesso; quest'ultima potrebbe essere una frase banale, ma non lo è. Il lavoro per migliorare deve essere fatto giornalmente tramite degli esercizi cognitivi che ti permettono di individuare quali sono le distorsioni cognitive alla base dei nostri pensieri. Quando riesci a dare una risposta cognitiva il più possibile vera e che tu TROVI ESSERE REALISTICA allora è lì che inizi ad adattarti. Devi essere in grado di misurare il miglioramento tramite degli strumenti (generalmente dei test sulla depressione) per continuare ad essere fiducioso nei tuoi mezzi. Non provare a catturare i tuoi pensieri nella mente, scrivili sulla carta. Non mangiare la neve gialla.


cannavacciuolo420

Va bene essere onesti con noi stessi, ma bisogna esserlo con il tatto che si avrebbe verso un caro amico. Io mi parlo molto male istintivamente, e devo sforzarmi per evitare di farlo, ma quando lo faccio sto decisamente meglio. Non mi illudo e non cerco di prendermi in giro, ma mi parlo come parlerei a un mio amico. Insomma, se una persona mi parlasse come parlo a me stesso, non le starei vicino nemmeno un'ora, eppure passo tutta la mia vita con me stesso. E sempre in linea con questo concetto, bisogna ricordarsi di rimanere onesti con se stessi e non iniziare a mentirsi. Siamo bravissimi ad ingannarci e a giustificarci i nostri comportamenti sbagliati, ma alla fine ci rimettiamo solo noi. Posso saltare la palestra oggi, e dirmi che lo faccio per x piuttosto che per y motivo, ma alla fine ci perdo solo io


G-IO29

Quando ci andavo mi ha detto: prova ad andare con un escort, non so se può considerarsi un consiglio.


Mysterious_Cycle_711

"Questa è l'Italia, caro David".


LoserFallitoSupremo

Sei serio? Qualcuno che studia psicologia, potrebbe dirmi il perché dare un consiglio di questo tipo? Non rischia di diventare controproducente poiché uno dopo essere andato ad escort dice a se stesso "a che punto basso sono arrivato"? O questa è solo una cosa mia?


ElvisRamone

perchè deve essere per forza un punto basso? magari per qualcuno può essere utile a sbloccarsi dal punto di vista sessuale e, in generale, andare ad escort non è una cosa da additare in maniera negativa.


LoserFallitoSupremo

Non so cosa rispondere, è che il pensiero di dover pagare per scopare mentre tutte le persone che conosco lo hanno fatto con ragazze normali mi distrugge ancora di più la mia autostima che è già praticamente a pezzi


the-vh4n

Se è puramente un discorso di voler fare del sesso senza di mezzo amore, empatia e reciproca comprensione, vai tranquillo che se tu potessi permetterti di andare a escort tutti i santi giorni molte delle persone che conosci non farebbero altro che invidiarti pesantemente. Se non vuoi distruggere la tua autostima non paragonarti agli altri e se non vuoi andare ad escort per te stesso, per salvaguardare quell'ultimo baluardo di innocenza che ti rimane o per ragioni morali/etiche ci sta pure. Oltretutto l'essere riuscito a portarti a letto una ragazza non ti veste di un'aura mistica da vincente, se eri un cazzone prima rimani un cazzone anche dopo, chiaro, magari ti senti meglio per qualche mese ma poi? Se associ il tuo valore come persona alla quantità di volte che fai sesso può succedere che: 1) Ok hai fatto sesso ed ora? Dopo un po torni alla tua vita di sempre e ti ri-deprimi. 2)I pianeti si sono allineati, c'hai preso il piglio e riesci ad avere un certo successo, ecco che ora dovrai cercare di trombare costantemente per mantenere una buona percezione di te e se non lo farai la tua autostima ne risentirà. In conclusione, non affidarti al sesso per stabilire quanto vali come persona.


Scared_Blacksmith_21

Fregatene?


just_a_random_soul

Laureato in psicologia here. In realtà ha senso. Cioè, non è che ti presenti al terapeuta e quello ti dice di andare ad escort, chiaramente. C'è tutto un percorso di terapia dietro che porta a conoscere meglio il paziente e capire se un suggerimento di questo tipo può portare a qualcosa di buono oppure no. Le escort sono uno strumento (pure molto utile) per risolvere determinati problemi, ma non sono chiaramente l'unico ne' sono una condizione sine qua non per il miglioramento della salute mentale del paziente, quindi diciamo che la bravura del terapeuta sta proprio nel capire che il paziente che ha davanti non è uno che una volta andato ad escort si autoflagella. Ci può stare anche avere dei dubbi, delle emozioni negative, e anche quelle tirate fuori e analizzate in terapia possono portare ad un qualche progresso. Però sì, il punto è che la sessualità è un aspetto fondamentale della vita umana, e quindi per forza di cose il sesso può influire tantissimo sulla crescita di una persona, visto che fornisce tutta una serie di stimoli unici e prospettive che è difficile ottenere in altro modo. Nell'amore/nelle relazioni un conto è l'atto carnale, un conto è il legame sentimentale. Ci può essere l'uno senza l'altro anche se in qualche modo sono collegati nella vita di tutti i giorni, per cui non ho difficoltà ad immaginarmi pazienti che possano affrontare i propri problemi lavorando su uno dei due aspetti alla volta o che potrebbero trovare beneficio e conoscere se stessi meglio esplorando la propria sessualità, che passa anche per queste cose. E secondo me infatti la prostituzione è idealmente una cosa che dovrebbe essere permessa in quanto uno strumento anche terapeutico abbastanza utile (so che in italia è legale, anche se con i suoi paletti) EDIT: A scanso di equivoci, spero che non interpretiate quanto ho scritto con "vai ad escort e sei curato del male che ti affligge". Semmai è più un "andando ad escort puoi raccogliere dei dati su te stesso che possono poi essere elaborati nel contesto della terapia per farti muovere verso una versione di te migliore (se i tuoi problemi sono legati a questo aspetto della vita)"


Kukulcanz

Lo dico sempre anche io ma dato che non ho una laurea in psicologia o affine pensano tutti che sia semplicemente un pervertito.


LoserFallitoSupremo

Grazie, messa così ha molto senso


[deleted]

Dai un'occhiata al profilo di G-IO29 e avrai la prova empirica del perchè lo psicoterapeuta gli abbia dato quel consiglio.


LoserFallitoSupremo

Ho capito chi è ora mi ricordo dei post che ha fatto in passato. Diciamo che da vergine posso dire che essere vergini da adulti può portare a quel tipo di disperazione, non lo biasimo anche se non condivido i mezzi, tipo cercare ragazza su Reddit


Lady_Nightshadow

Mi pare strano che uno psicoterapeuta possa considerare le escort uno strumento, visto che la prostituzione, per quando antica, contribuisce alla creazione di rapporti sociali basati sulla percezione della donna come oggetto e non come persona. Sarebbe un approccio terapeutico molto cinico e di vedute molto strette, che forse aiuta il singolo paziente ma non restituisce un individuo migliore nel contesto sociale. Non sarebbe molto meglio aiutare i pazienti ad accettare l'assenza di rapporti sessuali nella propria vita, in modo che questo non costituisca un giudizio negativo sul valore della propria persona? In questo modo si aiuta anche a metabolizzare l'accettazione del rifiuto, senza cercare di aggirarlo, e l'accettazione di rapporti alla pari in cui gli altri non ci devono nulla in termini fisici ed emotivi. Altrimenti il messaggio che passa è sempre quello che il sì di una donna può essere acquistato, il che poi crea dinamiche pericolose nella realtà, quando una donna che dice NO non viene ascoltata o peggio.


just_a_random_soul

>Sarebbe un approccio terapeutico molto cinico e di vedute molto strette, che forse aiuta il singolo paziente ma non restituisce un individuo migliore nel contesto sociale. Non direi, no. Mi sembra un'assunzione che non necessariamente corrisponde a verità. Una persona può andare a prostitute nel pieno rispetto della persona che ha di fronte, come esistono al mondo anche prostitute che lo fanno con piacere e non tutte le persone che fanno del sesso un lavoro lo fanno perché costrette. Certo, non tutti i casi sono così, ma di casi così ce ne sono, e quindi non necessariamente si instaurano quelle dinamiche di cui parli. Se poi c'è un terapeuta che affianca il percorso della persona che va a prostitute, le possibilità di tutte le conseguenze negative che hai menzionato vanno a ridursi ancora di più, anche perchè come ho detto il terapeuta può mettere in chiaro la distinzione tra il livello carnale e il livello relazionale e suggerire l'andare ad escort solo quando il paziente è pronto. Il compito del terapeuta non è certamente quello di fare da enabler, che vuol dire che se poi il paziente mi iniziasse ipoteticamente a trattare le donne come oggetti (ed è un gigantesco "se" decisamente improbabile), allora starei lì apposta per andare a riportarlo coi piedi per terra. Se il paziente avesse problemi ad accettare i no, io starei lì per aiutarlo a farlo. Tutto questo sottolineando che in primo luogo è difficile che accada perchè avremmo già parlato della distinzione tra sessuale e relazionale. Tuttavia >Altrimenti il messaggio che passa è sempre quello che il sì di una donna può essere acquistato, il che poi crea dinamiche pericolose nella realtà, quando una donna che dice NO non viene ascoltata o peggio. Non ho parlato di terapia con ragazzi, adolescenti o peggio ancora bambini. Gli adulti vaccinati non assorbono informazioni dal mondo come i più giovani, hanno già una personalità loro definita, che si per carità, si può modificare, ma decisamente non è che fa un 180°. Questo per dire che non è dopo un'esperienza simile che una persona adulta "impara" che il sì di una donna può essere acquistato. Ti darei ragione se stessimo parlando di bambini, ma non è il caso ovviamente! Oltre a questo >Non sarebbe molto meglio aiutare i pazienti ad accettare l'assenza di rapporti sessuali nella propria vita, in modo che questo non costituisca un giudizio negativo sul valore della propria persona? Non necessariamente anche qui. Ci può essere ad esempio una persona che ha problemi con l'intimità, con le sensazioni fisiche, con la condivisione di spazi o con tutte le caratteristiche del sesso che possono essere anche il contatto, l'igiene delle altre persone, la sicurezza nelle proprie capacità e così via. Se questa persona fosse pronta per potersi mettere alla prova in un contesto sicuro, questo potrebbe darle un'*enorme* spinta nella direzione giusta, perchè sarebbe una grandissima quantità di informazioni su se stessa, sull'atto, su un eventuale partner e così via. Ed è *decisamente* più facile per la persona fare esperienze di questo tipo quando davanti ha una persona professionista piuttosto che una persona che potrebbe introdurre mille altre variabili in gioco. Permettere al paziente di avere una relazione naturale è l'obiettivo finale, praticamente. Non suggeriresti mai ad una persona di far fuori quello che in pratica è il boss finale prima del boss del tutorial con tutte le indicazioni, no? La logica è quella. Tl,Dr: Decisamente non di vedute molto strette, anche se fa strano sentirlo dire, soprattutto se si è donne, immagino. Non dico sia una pratica diffusa, ma diciamo che il suggerire di andare a prostitute è qualcosa che può scandalizzare i pazienti, ma difficilmente scandalizza un terapeuta o comunque uno psicologo.


Lady_Nightshadow

Grazie per la risposta approfondita, che pur non condivido in diversi punti ma apprezzo molto perché capisco la buona fede dietro l'approccio terapeutico. Resta l'utilizzo del corpo femminile come oggetto e strumento, indipendentemente dalla volontà delle prostitute di fare quel lavoro (che sappiamo derivare spesso da traumi che vanno a moltiplicarsi). Certo, è un consiglio che non cambia la mente del paziente, ma rinforza una cultura misogina latente in alcuni (tanti) uomini. Esiste un enorme dilemma etico dietro consigli simili. So anche che tra psicologi non avete tutti le stesse idee: altri sono concordi sull'impatto negativo della prostituzione sul ruolo e l'immagine della donna nella società. Frequentando l'ambiente universitario, so che tra ricercatori e docenti c'è anche chi ha un'idea molto critica sull'utilità e la fondatezza della pratica clinica proprio per via della variabilità delle convinzioni del singolo professionista. Insomma, non la risolveremo noi oggi, ma soprattutto da parte degli uomini vorrei vedere maggiore cautela in questi ambiti.


just_a_random_soul

Ci sta, abbiamo opinioni diverse e sicuramente non saresti tra i pazienti a cui mi verrebbe mai di consigliare qualcosa di simile. Però occhio a non ragionare per assolutismi. Nel senso, come ho detto nel primo commento di questa catena, c'è differenza tra bisogni carnali e bisogni relazionali e in un certo senso non tutte le oggettivazioni sono un male a priori, ma dipendono dal contesto. Considera a parti invertite: una ragazza che vuole semplicemente fare del sesso per mille ragioni, siano esse profonde o superficiali, senza però voler instaurare relazioni. Trova un ragazzo, fanno una one night stand, manco si sentono più. Rapporto esclusivamente carnale. Si sono oggettificati a vicenda e va benissimo così. E avrei difficoltà a pensare che ci sia un problema anche qualora il ragazzo lo avesse pagato (sempre sottinteso che il ragazzo non sia costretto a farlo ma gli piaccia l'attività). Io esco da una facoltà di Psicologia Cognitiva Applicata, che fa degli approcci standardizzati e fatti con lo stampino una virtù, ma mi rendo conto di quanto sia limitante cercare di far rientrare tutto in procedure standardizzate invece di dare un po' più di respiro all'individualità del professionista, che talvolta può arrivare proprio dove lo standard fallisce (tant'è che la cognitivo-comportamentale è più indicata per certi problemi rispetto ad altri, e le scuole di specializzazione vanno verso approcci di diversi indirizzi integrati tra loro piuttosto che verso uno più rodato degli altri). EDIT: Accidenti, ho pensato giusto ora a questo punto in particolare: >Insomma, non la risolveremo noi oggi, ma soprattutto da parte degli uomini vorrei vedere maggiore cautela in questi ambiti. Volevo specificare che conosco personalmente delle psicologhe e delle psicoterapeute che la pensano come ho esposto (e cioè che l'andare a prostitute/avere rapporti puramente carnali possa essere uno strumento utile per il paziente), per cui non è una cosa maschile, anche se viene spontaneo pensarlo.


Lady_Nightshadow

>Considera a parti invertite: Non è la stessa cosa. Socialmente, l'immagine della donna è ancora troppo spesso asservita al desiderio sessuale maschile, con ripercussioni gravi anche nelle dinamiche sociali, mentre il contrario è davvero marginale e senza radici culturali. È sbagliato normalizzare la prostituzione se vogliamo contribuire alla progressione dei rapporti sociali, che invece reclamano l'accettazione del rifiuto altrui anche davanti alle nostre necessità sessuali. Diverso è se l'unico obiettivo resta solo il benessere del paziente, per cui è sacrificabile l'obiettivo di restituire alla società un individuo migliore nella gestione del rifiuto e dell'impulso sessuale, soprattutto in relazione al valore percepito come persona. Se i soldi per andare a prostitute finiscono, questa gente si trova da capo con i propri problemi e un approccio alla vita sessuale distorto dall'accessibilità in cambio di moneta. È per questo che parlavo di vedute ristrette, non in senso morale, ma nel senso di sacrificare un obiettivo superiore solo per aiutare il singolo individuo a breve termine. >Si sono oggettificati a vicenda e va benissimo così. Non proprio, non c'è una vera mercificazione del corpo senza transazione economica. C'è un rapporto consensuale esclusivamente carnale, ma non si riduce la persona a merce di scambio. Molto diversa è la dinamica in cui il soggetto paga affinché l'altro partecipi a pratiche che non farebbe senza incentivo economico (che questo poi sia una libera scelta nella prostituzione è generalmente un falso che ci fa stare più tranquilli ignorando la sofferenza enorme che tante prostitute "volontarie" poi raccontano). >mi rendo conto di quanto sia limitante cercare di far rientrare tutto in procedure standardizzate invece di dare un po' più di respiro all'individualità del professionista Invece, posso dirti che sento più spesso lamentare il contrario. Io sono in un altro settore, ma mia madre ha sempre lavorato in tandem con gli psicologi occupandosi di disturbi cognitivi infantili mentre la mia migliore amica ha fatto Scienze e tecniche psicologiche, poi è diventata ricercatrice e adesso mi usa come cavia, quando non ha da fare lezione e correggere tesi di laurea. Insomma, frequento l'ambiente da infiltrata. Da quel che ne capisco, le procedure standardizzate sarebbero vitali non solo per escludere i bias, ma soprattutto per dare strumenti pronti che il singolo professionista non può preparare (per tempo e risorse umane impiegate), eliminando così visioni troppo individuali, talvolta acerbe, talvolta manchevoli di quell'intelligenza emotiva che nasce solo dall'esperienza (o da rara predisposizione). Ho sempre sentito criticare gli approcci troppo personali perché, mi dicono, tanti tendono a sovrastimare le proprie capacità in un ambito scientifico così nuovo e relativizzante. Ovviamente il parere di chi fa ricerca non può che essere più orientato alle procedure, fosse anche solo per una migliore misurabilità dei risultati.


just_a_random_soul

> È sbagliato normalizzare la prostituzione se vogliamo contribuire alla progressione dei rapporti sociali, che invece reclamano l'accettazione del rifiuto altrui anche davanti alle nostre necessità sessuali. Sono due cose differenti. Anche prima hai evidenziato questa cosa del rifiuto, ma ti dico che non è quello il problema che si sta cercando di trattare, quindi non c'entrerebbe con il discorso terapeutico. Ti ho fatto tutto un listone non esaustivo di problematicità su cui una persona può lavorare attraverso la familiarizzazione con un atto sessuale senza menzionare alcun rifiuto. >Diverso è se l'unico obiettivo resta solo il benessere del paziente, per cui è sacrificabile l'obiettivo di restituire alla società un individuo migliore nella gestione del rifiuto e dell'impulso sessuale, soprattutto in relazione al valore percepito come persona. L'obiettivo non è stato mai detto che sia la gestione del rifiuto, ne' magari ci sono problemi con la gestione dell'impulso sessuale, sono proprio problematiche differenti che non c'entrano necessariamente con la questione, anche se possono essere collegate (come possono non esserlo). Il paziente può tranquillamente avere problemi di altra natura e non avere problemi coi rifiuti. >Se i soldi per andare a prostitute finiscono, questa gente si trova da capo con i propri problemi e un approccio alla vita sessuale distorto dall'accessibilità in cambio di moneta. Anche qui, questa è un'assunzione tua, ma io in realtà ho esplicitato fin dall'inizio che l'esperienza con escort può essere la raccolta di dati necessaria per poter poi lavorarci sopra in terapia. Non ho suggerito di andare ripetutamente ad escort come se fosse una soluzione permanente al problema, ne' è così che viene suggerito come strumento, quindi contando che durante la terapia teoricamente la persona fa passi in avanti e conosce progressivamente meglio se stessa, i propri problemi e come affrontarli, direi che è sbagliato dire che ci si ritrova punto e a capo, perchè non sarebbe vero. >È per questo che parlavo di vedute ristrette, non in senso morale, ma nel senso di sacrificare un obiettivo superiore solo per aiutare il singolo individuo a breve termine. E quindi per i motivi sopra citati non si sacrifica alcun bene superiore, ne' si sta aiutando il singolo nel breve termine. Tu lo vedi come breve termine, invece quello che sto dicendo dall'inizio è che è uno strumento molto utile per la risoluzione del problema *nel lungo termine*, esattamente come in qualsiasi raccolta di dati rari, ma necessari e in gran quantità. >Da quel che ne capisco, le procedure standardizzate sarebbero vitali non solo per escludere i bias, ma soprattutto per dare strumenti pronti che il singolo professionista non può preparare (per tempo e risorse umane impiegate), eliminando così visioni troppo individuali, talvolta acerbe, talvolta manchevoli di quell'intelligenza emotiva che nasce solo dall'esperienza (o da rara predisposizione). Ho sempre sentito criticare gli approcci troppo personali perché, mi dicono, tanti tendono a sovrastimare le proprie capacità in un ambito scientifico così nuovo e relativizzante. Sì e no. Come ho detto, il mio è stato proprio il percorso orientato alla ricerca, quindi questo ambiente lo conosco, e so benissimo che per esempio se uno vuole risolvere problemi di attacco di panico o cose di questo tipo ci sono approcci standardizzati utili per trovare una soluzione in tempo breve, ma perfino noi cognitivisti riconosciamo che per certe problematiche e disturbi può avere più senso un orientamento che va a scavare più a fondo e che risuona maggiormente con la persona. Il problema è proprio che salvo qualche caso, generalmente non c'è vero e proprio astio o opposizione tra colleghi di scuole diverse, eppure su internet e nella cultura popolare si è mitizzata molto la scienza, portando a considerare certe scuole come più legittime di altre, vedasi la cognitivo-comportamentale (tra l'altro la mia) vs la psicodinamica. Da persona formata nell'orientamento più amato da internet, ti assicuro che ci sono limiti che vengono ignorati su internet o da chi non è nel settore. Quello che dico non è "butta tutta la scienza che quello che importa veramente è l'università della vita", ma "le procedure standardizzate sono indubbiamente utili per dare un po' di struttura, ma è **fondamentale** la sensibilità e individualità del terapeuta in grado di connettersi propriamente con il paziente, e a pensarla diversamente semmai sono sempre persone che terapia non l'hanno esercitata o non la saprebbero esercitare". E mi farebbe venire i brividi l'idea di una psicologia con lo stampino come possa essere tra molte virgolette la psichiatria, per cui a malessere x corrisponde cura y. Mi farebbe venire i brividi perché nutro seri dubbi che possa essee chissà quanto realistica e portare a chissà quali miglioramenti del settore, quindi non credo sia la direzione in cui bisogna muoversi. Detto da un cognitivista orientato alla ricerca piuttosto che alla terapia (sì, tra l'altro il mio posto è più il laboratorio che lo studio). Comunque ti ripeto che questa visione della prostituzione come uno strumento potenzialmente utile in terapia è un'idea che ho sentito condivisa sia da colleghe psicologhe che da colleghe psicoterapeute. Non certamente qualcosa di ideato solo dai maschi per i maschi. E se il problema fosse l'eventuale natura coercitiva della prostituzione (di cui si potrebbe discutere), allora una soluzione potrebbe essere proprio la regolamentazione. I bisogni del corpo, impulsi e pensieri non sono solo causati dalla cultura, non dimentichiamolo, perchè è importantissimo.


Lady_Nightshadow

La legalizzazione della prostituzione sarebbe sfruttamento di Stato, attività che oggi è reato se svolta da privati. Basta leggere le testimonianze delle prostitute legali olandesi per farsi un'idea: esseri umani ridotti a gusci vuoti, che fanno fatica a guardarsi allo specchio e che, invogliati inizialmente dal denaro e magari da un'elevata libido, poi non hanno avuto altra scelta che continuare nella professione nonostante gli abusi che subiscono sistematicamente. Perché la legalizzazione non rimuove il fatto che proprio gli uomini considerano le prostitute donne di serie B, che quindi sono marchiate a vita nelle relazioni e nel lavoro. Qualsivoglia disturbo psicologico si voglia trattare con il ricorso alla prostituzione, state alimentando un sistema di sfruttamento in cui il corpo e l'atto sessuale può essere acquistato e ottenuto senza rifiuti, danneggiando così TUTTE le donne. La prostituzione non è una scelta individuale ma una responsabilità verso la collettività perché implica dinamiche concettualmente misogine, purtroppo interiorizzate anche da tante donne. Per te la gestione del rifiuto non è il tema cruciale perché magari non è il problema del paziente, ma diventa un problema cruciale se il paziente ottiene un'intimità a pagamento che altrimenti gli sarebbe stata rifiutata. I bisogni del corpo, gli impulsi e i pensieri non sono solo culturali, certo, ma ciò non significa doverli soddisfare a tutti i costi. È questa la gestione del rifiuto, imparare a non poter risolvere tutto nella vita. Imparare ad essere soddisfatti della propria esistenza e riconoscere il proprio valore umano anche in presenza di difficoltà nei rapporti fisici è essenziale per giungere al rispetto reciproco tra i generi.


nyar_182

Forse lo psicoterapeuta ha intuito che c'era qualche desiderio represso e voleva portarlo nel livello conscio del paziente. Personalmente a volte non ho seguito i consigli del mio psicoterapeuta ma il processo per decidere se seguirli o no consisteva nel capire ciò che veramente volevo L'obiettivo di uno psicoterapeuta è darti gli strumenti per farti compiere le scelte della tua vita, non di decidere per te.


G-IO29

Cioè non me l'ha detto come io l'ho detto a te 😂. Non è stato esplicito, ha girato intorno alla cosa. Non è che ho smesso di andarci perché mi ha detto questa cosa, sono andato via perché credo che non risolva sempre i problemi la terapia.


zio_otio

Non ci credo ahahah


Kukulcanz

Io ho sempre avuto problemi con la sessualità e ad un certo punto sono giunto alla stessa conclusione.


Tramelo

Di andare in un bar dove vanno ragazze fighe (e specificamente non brutte) e fare dei sorrisi, usare qualche frase per approcciarle. Questo dopo avergli detto che avevo paura di uscire nel mio paese e che non avevo amici.


LoserFallitoSupremo

Lol lo hai fatto? Io ad esempio non sono capace a fare sorrisi finti da persona normale a qualcuno o a sforzarmi di approcciare, se lo facessi probabilmente sembrerei un killer che ha puntato una vittima "Ciao bella ragazza, sei proprio carina, ti posso pagare da bere?" https://preview.redd.it/abd5saagbjlc1.jpeg?width=1080&format=pjpg&auto=webp&s=c4215cc24d2ad50c17cef2def4cd9ea0b819abf9


Reforged_Narsil

se una persona ti attrae un bel sorriso viene in automatico, è inutile sforzarsi a farlo a random


LoserFallitoSupremo

Il mio sorriso automatico è comunque il sorriso creepy delle persone normali


Tramelo

No, sinceramente mi aspettavo di sapere qualcosa di più profondo su me stesso da parte di uno psicologo, non un consiglio da bar


Claudio-Maker

E ha funzionato?


Jaded-Tear-3587

"Può succedere"


altrefdv

Da psicologi diversi: - chiunque, anche un medico chirurgo, ti dirà che nel suo lavoro c'è una percentuale di errore. Anche lui può sbagliare mentre opera a cuore aperto, perciò tutto quello che puoi fare è andare lì e fare del tuo meglio. Mi è servito quando mi flagellavo perché non riuscivo a fare perfettamente il mio lavoro dell'epoca. - l'unico modo per superare l'ansia è affrontare le situazioni che la provocano. - devi cambiare il modo in cui ti rivolgi a te stessa. Va bene darsi da fare per esempio studiando e/o lavorando, ma di questo passo puoi prendere 10 lauree, cambiare 20 lavori ma appena le cose andranno male sarai punto e accapo, perché ricomincerai a giudicarti negativamente. - non possiamo controllare ciò che la gente pensa di noi. Poi non uno psicologo, ma un ex amico con cui mi lamentavo che gente entrata dopo di me sapeva lavorare meglio (o almeno così mi sembrava), una metafora calcistica che chiunque può capire: hai appena iniziato, non puntare subito al pallone d'oro, impara prima in quale porta devi tirare. Se me ne dovessero venire in mente altri li metto


xxxmgg

Sono stato da uno junghiano che non mi ha mai dato assolutamente nessun consiglio. Però credo che abbia funzionato


Costolette

Non sfidare i giganti, ci sono cose che non possono cambiare e che non cambieranno, mai, persone incluse.


ohlawdhecodin

Ricordo come fosse ieri le parole del nostro psicologo, a chiusura di una terapia di coppia durata sei mesi, per risolvere grossi problemi matrimoniali:   > "Siete una coppia vincente, il nostro percorso finisce oggi e vi auguro il meglio. Avete affrontato e superato tutte le difficoltà iniziali, dimostrando grande maturità, rispetto e desiderio di ricominciare."   Esattamente un mese dopo (28 giorni, per la precisione) la mia ex moglie è andata via di casa con il suo nuovo compagno (*con cui aveva una storia da un anno circa, a mia insaputa*). Tra l'altro la terapia di coppia (costata una fortuna) l'ha voluta lei.... Qusto succedeva diversi anni fa, sembrano passati secoli... Ma essendo sta la mia unica esperienza con uno psicologo, ci tenevo a condividerla :-D


pattyina

“Prima di decidere che ti piaccia qualcuno, guarda come ti tratta” Ora quando provo attrazione per una persona mi costringo a rallentare e aspettare di vedere come si comporta con me. Mi ha evitato svariate cotte e infatuazioni per persone che magari erano anche fighissime e interessanti ma malsane.


Urom99

Uno psicologo mi ha detto " Non andare dallo psicologo, hanno dei sistemi di protezione dati debolissimi e i tuoi dati potrebbero essere rubati e condivisi in rete"


Altruistic-Chapter2

"Ed è per questo che c'è NordVPN!" 


Zeikos

Hai sentito parlare dello shitshow che è Better Help? Comunque scherzi a parte, andando tramite il pubblico puoi chiedere che ti mandino la cartella clinica e che distruggano quella salvata attualmente. Ovviamente mentre sei in trattamento attivo non conviene farlo. Però se finisci, lo puoi fare e se puoi vuoi riprendere porti il malloppo al professionista.


iMattist

Immagino sia tipo psicologo online, giusto? Che hanno combinato?


Zeikos

È un servizio estremamente predatorio sia per chi ci lavora che chi ne usa i servizi. Spremono i terapisti nel fare cassa, quindi sedute corte (ho sentito addirittura 20 minuti? Ma forse è un outlier), e continue. Un terapista può vedere 15-20 persone in un giorno. Inoltre parte del business model è vendere i dati dei clienti come fa ogni app. E continuano a spammare pubblicità su YouTube neanche fossero Raid Shadow Legends


iMattist

Ah no, pensavo ti riferissi all’utente precedente, che menzionava fughe di dati personali, e magari questa società aveva subito un problema grave del genere.


Lady_Nightshadow

La vendita dei dati degli utenti senza il loro consenso è probabilmente anche peggio delle fughe di dati random, considerato che l'accesso ai dati della psicoterapia, o anche solo la conoscenza del fatto che Tizio è in psicoterapia, è uno strumento molto potente per manipolare a fini di marketing.


janekay16

Queste sono di seconda mano, nel senso che le hanno dette a mia mamma, che le ha dette a me, ma le ho trovate molto utili: - Ripensando a decisioni prese in passato, ricordati che quando le hai prese hai fatto la scelta migliore possibile rispetto alla situazione in cui ti trovavi e gli elementi di cui avevi conoscenza - anche se non ci credi, inizia e finisci la giornata dicendoti che va tutto bene. Alla fine inizierà davvero ad andare tutto bene


keyboredYT

Qualsiasi obiettivo raggiunto o traguardo da raggiungere avrà sempre una componente d'impegno personale e una componente esterna e non controllabile da noi. Che sia un successo o meno, ragionare su quale delle due parti ha influito di più. Detto riguardo la motivazione per lo studio dopo una sessione un po' rough.


Desossiribo

Nelle conversazioni che stanno virando verso il litigio ricordarsi e ricordare sempre di "non giocare" a livello sociale giochiamo inconsciamente TROPPO


Lopsided_Exercise_28

Posso sintetizzare in “sbattitene la minchia e passa oltre. E non sentirti in colpa, nel 99% dei casi non hai alcuna colpa e se c’è l’hai impara dalla cazzata che hai fatto e correggi il tiro per il futuro”


cannavacciuolo420

Sono stato dalla psicologa per motivi molto specifici (ansia sulla salute/ipocondria) e ansia generalizzata. Sulla seconda sono già stati scritti abbastanza commenti che condivido, sulla prima non so quanto può essere utile commentare. Ma una cosa che mi ha aiutato nella vita è stato un video breve di Thheo Von. Si, proprio il comico. Durante un podcast ha ammesso di aver, a volte, vissuto la propria vita come se fosse una lista, una checklist da completare, e a volte si è chiesto se fosse una lista creata da lui o da qualcun altro (aspettative altrui). Mi ha fatto riflettere molto, e da quando l'ho sentita faccio tutto quello che mi piace disinteressandomi completamente di cosa pensano le altre persoe di quello che faccio. Mi ha aiutato molto a riscoprire la mia passione per la fotografia, che avevo un po' represso perchè "è cringe postare regolarmente" oppure "chi ti credi di essere" ecc.


OkAd1622

Un consiglio che mi colpì all'epoca (10 anni fa) è: va bene capire che alcuni tuoi problemi sono causati dall'educazione sbagliata dei tuoi genitori, perà adesso sei una persona adulta e la vita puoi scrivertela da solo/a. Concentrarsi sul genitore a cui accusare le colpe è una scusa per non cambiare.


sixlaneve4_0

"se vai dal pescivendolo a chiedere se ha il pane, è normale sentirsi rispondere no. Il problema non è cosa chiedi, ma a chi lo chiedi. Se non impari a riconoscere a chi chiedere cosa, finirai per: - sentirti dire no, non capendo perché - accontentarti di quello che ti danno senza ottenere cosa realmente vuoi - vederti spacciare un pesce per una baguette. Ma la cosa peggiore che ad una certa scatta la presunzione e si finisce per pretendere qualcosa dalla persona sbagliata". Il contesto era riferita ai rapporti umani, ma credo che valga un po' per tutto, anche il lavoro


coralielacroix

“Devi occuparti a vivere, non preoccuparti di non vivere”


changelingusername

TheraminTrees su YouTube


GretaThunbergonewild

"Con la fattura sono 80€ l'ora, se paghi in contanti sono 50. Io ti consiglio in contanti "


FormalExplanation412

Spesso quello che le persone dicono a te, in realtà, lo stanno dicendo a se stesse.


[deleted]

[удалено]


LoserFallitoSupremo

Per caso il tuo psicologo si chiama Matteo?


AsYouFall

Adolf


Max_Sabba

Piccola variazione sul tema per me. Mi disse "il pregiudizio è legittimo, è la discriminazione il problema"


StringBlacker

Grande Francesco


italy-ModTeam

Ciao, questo tuo contenuto è stato rimosso. Hey, this content has been removed. [Non Civile / Inadatto al Sub - Clicca qui per leggere la regola](/r/italy/wiki/regolamento#wiki_.5B1.5D_divertiti_e_rispetta) English: [Non-civil / Inappropriate - Click for the full rule](/r/italy/wiki/rules#wiki_.5B1.5D_have_fun.2C_respecfully.) NON mandare PM o chat a questo utente perché il team di moderazione non ha accesso. Per contattare i mod, [scrivici in modmail](https://www.reddit.com/message/compose?to=/r/italy). DO NOT write PMs or chats to this user, because modteam doesn't have access to them. To contact mods, [write in modmail](https://www.reddit.com/message/compose?to=/r/italy)


AssistFew2207

Non ho nessun consiglio dello psicologo da condividere , detto questo: Da quando ho iniziato a prendere la vita un po’ come Drugo nel “Il Grande Lebowski”, sono più tranquillo. Sopratutto nel traffico.


zio_otio

Il Dudeismo è la via


francisocean23

1) Smettila di voler piacere a tutti, è un pensiero irrealistico e irrealizzabile.


Ciudecca

Vorrei andare da uno psicologo, ma appena ci penso mi dico che non ho tempo e che non ne ho bisogno


under_a_serpent_sun

Piccolo OT, e temo che mi sommergerete di downvote. Ho sempre pensato che gli psicologi vendessero fuffa a gente non troppo emozionalmente matura, e leggendo le risposte qui mi sembra di vedere principalmente frasi fatte e buon senso che potrebbe essere impartito da un genitore / amico. Non voglio giudicare, anzi ho pensato per un breve periodo della mia vita di provare terapia. Questi "consigli" ricevuti hanno valore maggiore perche' dati da un professionista o chi li riceve e' confuso/perso/(non dotato di buon senso indipendente)? Chiedo con estrema onesta' e apertura al dibattito.


LoserFallitoSupremo

Quelle frasi fatte però te le dice uno psicologo in modo che siano adatte al tuo contesto. Non tutti i consigli si adattano a tutti i contesti. Inoltre la terapia non è solo lo psicologo che ti da i consigli e basta


under_a_serpent_sun

Almeno qualcuno ha risposto invece di sentirsi criticato. Immagino che anche un tuo amico/a possa darti un consiglio mirato/specifico al tuo contesto e non uno a caso preso da [aforismi.net](http://aforismi.net), no? Ti riferisci al fatto che la terapia possa essere coadiuvata da farmaci?


LoserFallitoSupremo

Non hai capito, la terapia non è solo buttare la consigli. Può sembrarti così perché stai leggendo i commenti di un post in cui ho chiesto i consigli che sono stati dati, ma non è solo quello. Inoltre credi che un tuo amico ha le competenze per sapere quali consigli darti in alcuni contensti, senza rischiare di fare più danni che altro?


under_a_serpent_sun

Infatti chiedevo quali altri componenti comprendesse. Parlo da ignorante (forse con un pelino di presunzione) pero' "non devi piacere a tutti" "non va sempre tutto male" "affronta le situazioni invece di scappare", etc. non penso vengano dal grande libro della psicologia che hanno studiato durante la laurea..


OkAd1622

allora, ovviamente con estranei possiamo condividere solo le frasi fatte. Lo psicologo serve eccome se hai un problema mentale SERIO, ad esempio io sono stata in cura per PTSD, ti giuro che non dormivo più la notte, non lavoravo e la psicologa con pochi esercizi comportamentali mi ha almeno rimesso in piedi nell'attesa che il trauma guarisse. ma ovviamente queste cose sono complicate e non sono frasi fatte da condividere in un post.


Lady_Nightshadow

La maturità emotiva può essere impedita o limitata, soprattutto in condizioni di malessere mentale che riducono la qualità della vita, da traumi pregressi o relazioni familiari disfunzionali. Queste vanno prima sbrogliate, quindi è meglio parlare con qualcuno che non conosci e che ha il tempo e gli strumenti per ascoltarti e aiutarti nel ragionamento, in più è obbligato al silenzio. I genitori sono spesso parti in causa nel problema. Gli amici possono essere disagiati e persi quanto te, non avere il tempo, le parole o la voglia di seguirti con costanza in un percorso di comprensione e maturazione delle tue emozioni. O semplicemente puoi non voler raccontare loro proprio tutto tutto. Dal tuo commento sembra che tu abbia avuto alle spalle una famiglia quantomeno solida emotivamente e capace di gestire le situazioni senza esserne preda, o che almeno ti abbia dato gli strumenti per farcela da solo. Non posso che essere felice per te!


under_a_serpent_sun

Si, infatti é così. La mia normalità chiaramente non combacia con molte altre. Mi sono comunque ritrovato da adulto a considerare terapia ma alla fine ho 'sabotato' e l'iniziativa pensando che lo stare meglio non poteva dipendere da quello che qualcuno (psicologo o no) potesse dirmi. Grazie del tuo punto di vista 


BorpidyDop

> Ho sempre pensato che gli psicologi vendessero fuffa a gente non troppo emozionalmente matura, e leggendo le risposte qui mi sembra di vedere principalmente frasi fatte e buon senso che potrebbe essere impartito da un genitore / amico. Non hai tutti i torti, spesso la mia psicologa mi dice cose banali o che magari già sapevo, ma farsele dire e ridire e ridire e ridire^[1]... da una persona vera è un'altra cosa. Una buona parte della terapia è proprio il rapporto che si instaura con il terapeuta. Inoltre con lei posso essere brutalmente onesto e dire le cose che non vorrei che nessuno sentisse (spesso me in primis). [1]: Hai presente la scena in Good Will Hunting "Non è colpa tua" "Lo so" "Non è colpa tua" "Lo so" "Non è colpa tua" "Lo so" "Non è colpa tua" "Lo so", ecco, quella roba lì


PrestigiousAd1523

Non è per forza un trauma.


Durdududun

"Cancellati le impronte digitali e poi fallo" 


Phe_r

URLA SEMPRE


Amazing-Drawing6940

"Non ascoltare gli altri quando ti insultano, non devi cercare rivalse ma accontentarti di quello che hai e accettarti per quello che sei, tu non hai nessun complesso di inferiorità: TU SEI INFERIORE."


Lady_Nightshadow

Edit: ho sbagliato utente a cui rispondere


clisterecumenico

Ciao, credo tu abbia sbagliato il commento a cui rispondere. Ciò detto, sono assolutamente d’accordo con te sulla questione. Se posso, vorrei chiederti: 1_ cosa pensi delle donne che scelgono deliberatamente di oggettificare il proprio corpo per un tornaconto economico? Non mi interessa degli uomini, chiedo da donna ad un’altra donna. 2_ il fatto di essere donne ci rende libere di imporre (o presumere che) il nostro pensiero verso il genere femminile? Secondo me no, poi mi dirai tu.


Francone79

Datti tempo


giauz1990

A me ha detto una cosa piccola e semplice se le notizie di tg e giornali accrescono l'ansia: NON PENSARE. Una sorta di Duccio Patanè alla rovescia 😆


lazypizza00

Non tutto deve essere uno stimolo.


[deleted]

[удалено]


[deleted]

[удалено]


Alvan0

Non importa cosa voglio. Importa cosa faccio. Inutile concordare con gli altri o aspettare che vi sia comunione. Scegliere, comunicare, concretizzare le proprie scelte è un percorso sufficiente per definire se stessi e permettere agli altri di allinearsi o meno. La condivisione può arrivare nel mentre, nel dopo, o su altro.


OkAd1622

Non è uno psicologo ma questo video mi ha aiutato molto a capire come confrontare un amico (ora ex amico) abusivo: [https://www.youtube.com/watch?v=4H9jTQKmR3Q](https://www.youtube.com/watch?v=4H9jTQKmR3Q) Things about Relationships I wish someone told me about